Frequentemente i giovani pazienti che seguo per il trattamento conservativo della scoliosi, hanno genitori affetti dalla stessa patologia. Alcuni di loro sono stati trattati con esercizi e/o corsetto in fase adolescenziale, altri non hanno fatto nulla, altri ancora hanno scoperto la scoliosi casualmente in età tardiva. Spesso affermano convinti che per la loro scoliosi non ci sia più niente da fare! Non c’è nulla di più SBAGLIATO.
Negli adulti la prima difficoltà da superare è proprio il non volersi occupare della propria patologia: per alcuni c’è il timore di affrontare un problema che li ha fatti soffrire in passato, altri pensano che non ci siano soluzioni, altri ancora danno precedenza prima di tutto alla cura dei figli.
E’ naturale comprenderne le ragioni, ma purtroppo nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi conduce a rischi maggiori man mano che passano gli anni. Se la scoliosi sta peggiorando, non è importante solo in quel momento, ma bisogna considerare che potrebbero aumentare i sintomi, tra cui dolori o riduzione della funzionalità della colonna.
C’è la possibilità che la colonna crei uno strapiombo laterale verso il lato di una delle due curve, creando così un effetto “Torre di Pisa” e che a questo si accompagni un incurvamento in avanti con effetti importanti sulla qualità di vita, oltre che estetici.
Gli esercizi specifici in autocorrezione, ad esempio, sono un ottimo modo per mettere mano ad una situazione che sta peggiorando. Ricordiamo che in età adulta un peggioramento non è necessariamente accompagnato da dolore ma, se si verifica, è necessario lavorare con gli esercizi su entrambi i fronti. Capita spesso di parlare con adulti che dicono di essersi accorti che “qualcosa non andava” guardandosi allo specchio. Una maggiore asimmetria dei fianchi, la gonna o il pantalone che non pendono nello stesso modo, un’asimmetria delle spalle, il gibbo più pronunciato, la percezione di aver perso centimetri in altezza… Questi sono campanelli d’allarme che devono spingere a rivolgersi a uno specialista della colonna vertebrale.
Perché, quando si parla di scoliosi, giocare d’anticipo e sapere se qualcosa sta cambiando o se tutto è stabile è sicuramente la scelta migliore da fare.
Diversi studi hanno evidenziato che a fine crescita le scoliosi sotto i 30° restano normalmente stabili, anche durante la vita adulta, mentre quelle sopra i 50° tendono a peggiorare quasi sempre [1]: ovviamente ci sono eccezioni in entrambi i casi.
Quello che succede tra i 30° e i 50° non lo conosciamo di preciso, sappiamo solo che il rischio di peggioramento aumenta man mano che la curva è più importante.
Nell’adulto è importante effettuare controlli medici e radiografici che sono stabiliti dal medico. In ISICO seguiamo protocolli che si basano principalmente sulla gravità della curva:
- con gradi Cobb inferiori ai 20 trattati in adolescenza è consigliabile un controllo medico ogni 4-5 anni.
- con gradi Cobb compresi tra 20 e 29 è consigliabile un controllo medico ogni 2-3 anni.
- con gradi Cobb compresi tra 30 e 44 è consigliabile il controllo medico ogni 1-2 anni.
- con gradi Cobb che superano oltre i 45, è consigliabile un controllo annuale.
Al di là di queste direttive, il medico potrà dare indicazioni diverse tenendo conto di altri fattori come l’età e la stabilità della curva nel passato.
Per quanto riguarda il controllo radiografico con RX antero-posteriore viene consigliato se c’è stato un peggioramento dei gibbi.
Quando il medico esperto in patologie vertebrali, misura una radiografia di un paziente adulto con scoliosi, sa che il risultato è sempre dato dalla somma di due componenti: “la deformità strutturale della colonna” e “la postura del paziente”.
Quando si è ormai adulti non c’è molto che possiamo fare sulla componente ossea, essendo la crescita ormai terminata, ma possiamo sicuramente agire su quella posturale, insegnando ai nostri pazienti come sostenere il peso del tronco sotto l’effetto della gravità.
Uno dei principali obbiettivi degli esercizi specifici che impostiamo in ISICO, è l’apprendimento dell’AUTOCORREZIONE ATTIVA, cioè quella serie di movimenti che insegniamo al paziente per cercare di riallineare il più possibile la colonna, per contrastare il cedimento dal lato della curva, per poi mantenere una buona parte della correzione nella quotidianità. In questo modo il paziente ha uno strumento per ridurre, anche se in maniera momentanea, di qualche grado la propria curva o verosimilmente ridurre lo sbilanciamento che questa provoca al tronco.
In sintesi è importante fare controlli periodici regolari, sempre a scopo preventivo, perché esiste la possibilità di un lento peggioramento [2].
Infine un ultimo consiglio da non dimenticare. Pratichiamo sempre e regolarmente attività motoria, in base all’età e alle condizioni fisiche del paziente. Non esiste un’attività migliore rispetto a un’altra, tutto dipende dalla situazione del singolo paziente.
Se oltre a praticare dello sport, si vuole intervenire con esercizi mirati per la colonna, ci si può rivolgere ad un professionista del settore che stenderà un piano di esercizi ad hoc per il paziente stesso.
[1 ] 2016 SOSORT guidelines: orthopaedic and rehabilitation treatment of idiopathic scoliosis during growth. Negrini et al. Scoliosis Spinal Disord 2018
[2] Natural history of progressive adult scoliosis. Marty-Poumarat et al. Spine 2007
Sorgente notizia: https://www.scoliosi.org/ Vai al post originale