CategorieScoliosi

Per ogni specialista una prescrizione diversa: quale scegliere?


Molti genitori con figli che hanno la scoliosi sono accomunati da un percorso comune: dopo la prima diagnosi si ricerca il parere di altri specialisti per avere più o meno conferme, rassicurazioni e/o semplicemente risposte a dubbi sorti nel frattempo.

Tutto ciò però provoca nei genitori spesso più domande che risposte. Questo succede perché specialisti diversi di fronte alla stessa schiena possono fare diagnosi differenti e dare prescrizioni differenti. Senza contare che anche a fronte di una stessa diagnosi medici diversi possono dare prescrizioni diverse.

Perché succede? Le motivazioni possono essere varie. Ricordiamo innanzitutto che solo un medico con una specializzazione specifica sulle patologie vertebrali può trattare la scoliosi. Una volta fatta una diagnosi puntuale e corretta bisogna decidere come trattarla.

A supporto di questo ci sono le Linee Guide SOSORT sul trattamento conservativo della scoliosi che, basandosi sulle migliori evidenze scientifiche attuali, danno i suggerimenti sul trattamento più efficace basandosi sull’entità delle curve e la maturazione ossea.

Ciò che le stesse Linee Guida offrono, quindi, non è un unico tipo di percorso di trattamento ma indicano un range di possibilità di prescrizione a fronte di una stessa condizione del paziente, dalla più conservativa alla più aggressiva.

La scienza però non risponde a tutte le esigenze di un trattamento lungo e complesso come quello della scoliosi. L’Evidence-Based-Medicine coniuga le conoscenze scientifiche con l’esperienza e la competenza del medico specialista, unitamente ai valori e alla volontà del paziente: ne consegue la formulazione della prescrizione più opportuna per la situazione del singolo paziente.

In base a questo, quindi, può succedere che un medico, considerando i dati raccolti in visita e il confronto con la famiglia del paziente, decida di prescrivere un corsetto e un altro medico, invece, scelga di prescrivere solo la fisioterapia specifica o l’osservazione della situazione per qualche mese così da valutare l’evoluzione della scoliosi. Prescrizioni molto diverse tra loro ma tutte corrette. Sarà poi il monitoraggio successivo alla prescrizione che permetterà di capire se la terapia impostata e il suo dosaggio siano idonei, modificando le indicazioni se necessario sia per evitare un sotto-dosaggio (che non conterrebbe la progressione della malattia) o un sovra-dosaggio (che richiederebbe un impegno eccessivo al paziente).

Resta allora un grosso dilemma: noi genitori come facciamo a scegliere? La risposta non è semplice. Considerando che, in ogni caso, il percorso ci accompagnerà durante tutta la crescita dei nostri figli, la cosa più importante è avere fiducia nel medico. Scegliamo quindi lo specialista esperto nel trattamento conservativo della scoliosi che più ci ha trasmesso sicurezza, che si è mostrato empatico con noi e con nostro/a figlio/a.

Una volta scelto il medico è necessario mettersi nelle sue mani e seguire le sue indicazioni, senza fare modifiche non concordate che potrebbero compromettere i risultati.



Sorgente notizia: https://www.scoliosi.org/ Vai al post originale